Tosato, Angelo Il matrimonio israelitico In Israele, come nelle altre antiche società mediorientali, un uomo poteva prendere una donna in modi diversi: principalmente o come schiava, o come prostituta, o come moglie. L'indagine esamina singolarmente questi tre modi, sotto i profili linguistico, fenomenico, funzionale e giuridico; tenendo conto dei mutamenti nel tempo, e confrontando i dati relativi ad Israele con quelli relativi agli altri antichi popoli del Medioriente.
Il matrimonio israelitico viene studiato così non in astratto, a partire cioè dalle formulazioni dottrinali o dalle regolamentazioni legali; bensì in concreto, a partire cioè dalla sua multiforme realtà sto-rica. Ne esce la fisionomia di un istituto ben caratterizzato, che tende a garantire nella giustizia gli interessi (progressivamente percepiti) delle parti.
Molti luoghi comuni, ad es. sul matrimonio-compravendita, sulla poligamia, sul ripudio e, in definitiva, sulla moglie-schiava o sulla moglie-prostituta, si rivelano inconsistenti. Parecchi passi dell'AT, specie della Legge, sembrano ritrovare con il loro contesto significato e valore.
Per un tema molto trattato e sempre di attualità, un saggio di tipo nuovo: di diritto biblico; ma un diritto radicato nell'antropologia e nella sociologia, e ricercato con metodo storico e comparato.
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